Convegno “Agricoltura e lavoro dignitoso per tutti”
La sensazione di aver concorso a creare una bella occasione, di scambio, per studiare e riflettere: ci siamo trovati a provare questo, una volta passata la frenesia dell’organizzazione.
E le cose da fare nei giorni – mesi – precedenti sono state davvero molte. Questo convegno è partito da lontano, da quando abbiamo iniziato a pensare ai contenuti della mostra, a quali parole utilizzare per descrivere un fenomeno tanto complesso. Da quando abbiamo preso contatti con l’università Cattolica, in particolare la prof.ssa De Michiel, per capire insieme da quale angolazione andare a colpire il problema e quali relatori invitare al tavolo. Da quando vi abbiamo invitato a partecipare, sia all’interno del Civico 81 che a distanza.
Ma poi, nel momento stesso in cui ci siamo seduti nella sala conferenze del Civico 81 e in cui i relatori del mattino hanno iniziato a parlare, abbiamo dimenticato ogni fatica e ci siamo immersi pienamente nella giornata. Ci siamo concentrati sulle parole di tutti coloro che da diversi punti di vista mantengono alta l’attenzione sulla tematica del contrasto al caporalato: da chi ne studia gli aspetti del diritto, chi deve seguire una prassi per effettuare controlli sulle aziende, chi pensa all’obiettivo del lavoro dignitoso, chi studia il fenomeno da dentro, insieme alle persone che da una parte subiscono, ma dall’altra alzano la testa e chiedono diritti.
Il pranzo, complice la bella giornata di sole, è stata l’occasione per visitare i banchetti espositivi e la mostra, scambiando qualche impressione sugli interventi appena ascoltati e preparandosi per affrontare le tematiche del pomeriggio, dal punto di vista questa volta di consumatori e produttori.
Quali sfide, quindi, dobbiamo cogliere per essere protagonisti di questa attività di contrasto al caporalato? Dobbiamo “semplicemente” imparare a scegliere: a scegliere bene in ogni occasione, con consapevolezza e cognizione. Quando consumiamo, quando lavoriamo e diamo lavoro, quando chiediamo diritti….
Un grazie speciale a tutti voi che avete partecipato a questa giornata.
Ve lo diciamo con le stesse parole che abbiamo scelto a conclusione della mostra “Capovolti: immagini e parole sul caporalato in agricoltura“:
Allora un contadino disse: Parlaci del Lavoro.
E lui rispose dicendo:
Voi lavorate per assecondare il ritmo della terra e l’anima della terra.
Poiché oziare è estraniarsi dalle stagioni ed uscire dal corso della vita,
che avanza in solenne e fiera sottomissione verso l’infinito.
Quando lavorate siete un flauto attraverso il quale il sussurro del tempo si trasforma in musica.
Chi di voi vorrebbe essere una canna silenziosa e muta quando tutte le altre cantano all’unisono?
Sempre vi è stato detto che il lavoro è una maledizione e la fatica una sventura.
Ma io vi dico che quando lavorate esaudite una parte del sogno più remoto della terra,
che vi fu dato in sorte quando il sogno stesso ebbe origine.
Vivendo delle vostre fatiche, voi amate in verità la vita.
E amare la vita attraverso la fatica è comprenderne il segreto più profondo.
Gibran Kahlil Gibran, Il Profeta
A questo link trovate i video dell’intera giornata di lavori, buona visione!