Il dono di Rigenera
Invitati a tenere una testimonianza in Università Cattolica, abbiamo fatto delle interessanti scoperte
Al Campus S. Monica (nuova sede dell’Università Cattolica a Cremona) nei giorni scorsi si è svolta la Settimana del Dono, opportunità che ha permesso a studenti e docenti di dedicare un tempo di ascolto e riflessione sul valore del donare e donarsi.
Tra i testimoni c’eravamo anche noi di Rigenera: invitati a tenere una lezione/testimonianza ad una classe di studenti del corso di “Produzioni Vegetali”, siamo stati sfidati a cogliere dentro al nostro lavoro quotidiano la dimensione del dono…. Dato e ricevuto.
Vogliamo condividere anche con voi, che ci accompagnate di settimana in settimana leggendo le nostre news, il nostro racconto.
Rigenera è un grande albero: persone da tutto il mondo in questi 8 anni hanno contribuito a farlo nascere e crescere, con passione, competenza e cura.
Ogni ramo diventa casa e rifugio per qualcuno: persone fragili, gente che ha fatto qualche errore nella vita, giovani intraprendenti che vogliono spendersi nel campo dell’agricoltura, professionisti di arte varia, che trovano a Rigenera spazio per creare, fare, sviluppare.
Tutti forti e fragili insieme… chiamati a fare la qualità senza lasciare indietro nessuno.
Piccole dimensioni, attenzione alla biodiversità, scela del metodo dell’Agricoltura Biologica e spazio per l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale di persone fragili sono gli ingredienti principali della nostra ricetta di sviluppo di un’attività produttiva che abbia a cuore il bene dei lavoratori, dei consumatori e del territorio.
La nostra non è quindi solo un’attività produttiva di beni primari, ma una vera e propria filiera, che valorizza i prodotti freschi – offerti in filiera cortissima – le conserve della tradizione e la terra come opportunità di riscatto, affrancamento dalla povertà e dall’esclusione sociale, cura e possibilità di relazioni buone.
Tanti sono i mestieri che trovano casa a Rigenera: l’agricoltore, il tecnologo alimentare, l’educatore, il terapista della riabilitazione psichiatrica, il comunicatore, il venditore, l’amministratore, l’esperto di inserimento lavorativo, l’animatore, il cuoco…. Insomma: la terra offre a tutti opportunità di lavoro, crescita professionale, realizzazione personale.
Niente si improvvisa però! Consulenti esperti ci guidano ad ogni passo e momenti di formazione ed aggiornamento costanti accompagnano il nostro lavoro quotidiano.
Un progetto nato da sogni e bisogni, che si è dato un modello di sviluppo preciso, con obiettivi, tempi, mezzi, processi. Tutta l’attività produttiva viene costantemente monitorata da un controllo di gestione che ne evidenzia potenzialità, criticità, obiettivi di miglioramento, affinché gli sforzi fatti e le risorse investite rendano sempre di più il progetto sostenibile, sia da un punto di vista economico, ma anche sociale ed ambientale.
C’è voluto un pizzico di coraggio a buttarsi in un’avventura così, con l’80% dei lavoratori in condizioni di svantaggio (invalidità, fragilità sociale, carcere) ed un territorio scettico rispetto alla possibilità di interpretare diversamente il tema dell’agricoltura a Cremona. Eppure, dopo 8 anni, qualche risultato si vede, anche in termini di clienti fidelizzati:
- 250 famiglie
- 10 cooperative sociali del Consorzio SolCo, ma non solo
- 5 ristoranti del territorio
- Circuito dell’economia carceraria.
- Aziende profit
Raccontare ad altri è sempre occasione preziosa per fare il punto, per interrogarsi.
Ci siamo interrogati su Rigenera…
- abbiamo scoperto che è dono per la terra, per la tutela della biodiversità;
- è dono per chi ha l’opportunità di crescere e sperimentare lavoro vero;
- è dono per chi consuma, per chi vede tutelata la propria salute nel lavoro,
- è dono per i luoghi che tornano alla comunità.
È dono generativo, che tornerà indietro, magari a qualcun altro e in altro luogo, ma di sicuro tornerà in altra forma.
L’importante è non trattenere mai il dono, come insegna la natura.
“Spesso dite: Vorrei dare, ma solo a chi lo merita. Le piante del vostro frutteto non dicono questo, né il gregge del vostro pascolo. Essi danno per poter vivere; se trattenessero morrebbero”. (K. Gibran)