Regalo solidale: beneficenza o giustizia?
Nella corsa frenetica al regalo perfetto, molti scelgono di acquistare prodotti dell’Economia Solidale. A Brignano un gruppo di volontari gestisce una Bottega Solidale per sostenere piccoli produttori ed orientare nelle scelte di acquisto responsabile.
Martedì 7 dicembre siamo stati invitati a raccontare Rigenera dai volontari dell’Associazione Amici di don Maurizio di Brignano, che da anni gestiscono una Bottega Solidale nel periodo di Natale, dove si possono trovare anche le conserve dei Buoni di Ca’ del Ferro. L’obiettivo dell’iniziativa ce lo spiega Antonio, dinamico presidente dell’Associazione: “Per noi non è una questione di beneficenza, di filantropia, ma di giustizia! Il nostro impegno di persone che hanno a cuore il futuro del pianeta con uno sguardo privilegiato sui
più deboli, ha trovato concretezza – tra i tanti progetti attivati – nella bottega solidale che apre i battenti ogni anno all’inizio dell’Avvento. All’interno di questo luogo, gentilmente offertoci dalla parrocchia, diamo la possibilità ai nostri concittadini di trovare prodotti alimentari e dell’artigianato di piccole aziende e realtà produttive che si impegnano ogni giorno a creare opportunità di lavoro vero per persone che difficilmente potrebbero trovare altri spazi. In quest’ottica scegliere un regalo solidale significa schierarsi: per la legalità, l’inclusione, il rispetto delle persone (dei lavoratori e dei consumatori) e dell’ambiente. E poi ci sono le storie: sì, perché in bottega si perde tempo a raccontare la storia di ogni prodotto, dietro al quale ci sono persone, luoghi, aneddoti di redenzione e di amicizia. Di abbandoni e di ritorni. Di delusioni e di speranze. Noi raccontiamo e la gente ascolta, chiede e riflette. Acquista. E poi torna. Perché ‘solidali’ vuol dire anche buoni e di qualità!”
In Italia negli ultimi anni sono state moltissime le persone che hanno scelto di acquistare dei regali solidali e le statistiche ci confermano che tale scelta è molto apprezzata anche da chi li riceve: in molti, infatti, sostengono che ricevere un regalo solidale sia un’esperienza gratificante, che lascia il segno e porta a riflettere sui valori importanti della vita.
Dietro al regalo solidale, un’idea chiara di economia
Dietro questi regali e, più in generale, a tutti i prodotti e servizi provenienti da circuiti solidali, c’è un’idea molto chiara di economia, che fa del “dono” e della “reciprocità” i valori fondanti.
Una storia che spiega tutto: ce la racconta il prof. Luigino Bruni, esperto di Economia Civile: “A Montevideo qualche anno fa alcune donne vivevano chiedendo l’elemosina davanti a dei supermercati. Ad un certo punto arrivò una Organizzazione Non Governativa che iniziò un progetto di sviluppo con quelle donne; nacquero così delle cooperative per produrre lavori di artigianato, dei fazzoletti ricamati. Arrivò il giorno che queste donne tornarono, dopo anni, a vendere i fazzoletti, frutto del loro lavoro, proprio di fronte a quei supermercati dove per anni avevano chiesto l’elemosina, doni, alla gente. Nei primi giorni le persone davano ancora l’elemosina, i soldi, ma non volevano il fazzoletto, finché una di quelle donne disse: «Se non vuoi il fazzoletto, noi non vogliamo i soldi». Così la gente iniziò ad acquistare i fazzoletti, riconoscendo il valore del loro lavoro e corrispondendo il giusto”.
Il gesto di acquistare quindi un prodotto da Economia Solidale arriva quindi fino al dono, alla gratuità, al riconoscimento dell’altro e del suo valore, alla reciprocità. “Dobbiamo abituarci – ci ricorda Luigino Bruni – a leggere il dono nelle nostre società complesse non come una “cosa” ma come un “come”, se vogliamo che non sia confinato alla filantropia e all’elemosina, ma sia relazione fondante di reciprocità e di felicità”.
Manca ancora qualche giorno a Natale: siamo ancora in tempo per orientare le nostre scelte e le opportunità sono moltissime! E se abbiamo già completato i nostri acquisti natalizi, ricordiamoci che per sostenere economie solidali abbiamo a disposizione tutta la vita!