Un ANNO da non dimenticare
Come possiamo dar torto a tutti quelli che definiscono il 2020 un anno da dimenticare?
È stato così carico di dolore e fatica per molti, che sembra quasi impossibile scorgervi qualche sprazzo di luce. Noi lavoratori di Rigenera ci riteniamo fortunati, perché anche nei mesi più bui e difficili, abbiamo avuto la possibilità di recarci tutti i giorni al lavoro, per continuare ad avere cura della terra che ci è stata affidata, raggiungere le persone che non potevano uscire di casa con le consegne a domicilio, aprire le porte della nostra azienda alle persone fragili, agli studenti, alle famiglie in visita.
Anche noi abbiamo fatto direttamente l’esperienza della mancanza di amici e parenti; abbiamo provato apprensione per la salute di persone a noi vicine e, qualche volta, un po’ di paura l’abbiamo avvertita pure per noi, perché uscire ogni giorno in strada per portare la spesa a persone sconosciute ha richiesto a ciascuno una piccola dose di coraggio.
Vorremmo provare allora a guardare questo anno quasi terminato con il filtro non del verbo dimenticare, ma del verbo ricordare, che deriva da re-cordare e quindi richiamare al cuore, ritenuto anticamente sede della memoria.
Vorremmo ricordare il 2020 per…
- Il lavoro quotidiano in campagna, fatto di manualità, cura, attenzione e sempre tanto da imparare. Distanziati, ma comunque insieme, abbiamo dato il meglio in ogni stagione perché i frutti fossero buoni ed abbondanti.
- Le passeggiate serali, per controllare che tutto fosse apposto, tra i filari degli ortaggi e della frutta, dopo una intensa giornata di lavoro. Nella tranquillità della sera, abbiamo potuto imprimere nel cuore i colori, il silenzio, i profumi e la soddisfazione di un buon lavoro.
- I nostri volontari! Sono stati circa 40 quelli che nel periodo del lock down ci hanno supportati nella preparazione delle spese, nelle consegne a domicilio e nei viaggi per i rifornimenti. Senza di loro, la loro generosa disponibilità e anche la loro allegria, avremmo potuto fare molto meno per la città!
- Tutte le persone che ci hanno atteso (a volte anche con molta pazienza) per la consegna. Abbiamo incrociato gente sorridente, preoccupata, spaventata, a volte schiva, a volte invece bisognosa di fare una piccola chiacchiera. Tutti comunque grati e riconoscenti per il servizio, la battuta pronta, la voglia di risolvere i problemi e la disponibilità.
- Questo bambino che stringe in una mano quella della sua mamma e nell’altra un pomodoro appena raccolto. Un pomodoro che non ha mollato per tutta la sua visita in azienda agricola. E siamo sicuri che anche nel suo cuoricino questo sarà uno dei ricordi più belli.
- L’incontro quotidiano con le persone, ai mercatini e in negozio. Incontro tanto atteso nel periodo di lock down, perché la spesa a Rigenera non è solo rifornimento, ma anche occasione di incontro e relazione.
- Le persone che hanno lavorato dietro…. Dietro le quinte, per seguire prenotazioni, ordini, preparare gli itinerari degli equipaggi e rispondere al telefono. Dietro le sbarre, per trasformare ortaggi e frutta in gustose conserve.
- I baci che non ci siamo dati e per quelli che invece ci sono stati regalati.
- Vorremmo ricordare il 2020 perché, nonostante tutto, è stato uno spettacolo di bene, di bellezza, di abbondanza, di gusto e di solidarietà.